a Boris Pasternak
Distanze:
verste, miglia…
Ci
hanno divisi, dispersi, costretti
a
vivere dimessi, muti, buoni,
ai
confini opposti della terra.
Distacco:
strada, versta…
Mani
scollate e disgiunte
hanno
mandato al supplizio dei chiodi
ignari
che il disastro è lega
d’estri
e tendini. Di ossa. Volevano:
dissidio
– hanno il disagio
di
chi ha perso dimora.
Muro e
fosso.
Ci
hanno divisi come aquile con-
giurate:
miglia, strade, verste…
E
non disperazione, ma – sconcerto.
Per
asili e tuguri terrestri –
come
orfani, smarriti.
E
quale, quale Marzo è oggi?
Ci
hanno smazzato. Come carte.
Marina I. Cvetaeva, Dopo la Russia, trad. Serena Vitale